I più importanti Paesi industrializzati assieme alla recessione si trovano ad affrontare ed a fronteggiare lo spettro della caduta verticale dei prezzi a causa della contrazione della domanda che disegna uno scenario di inflazione negativa, e che a lungo andare si può trasformare in deflazione. Anche nel nostro Paese l’indice del carovita sta facendo registrare mensilmente un calo dietro l’altro, anche se non tutti i capitoli di spesa seguono la stessa dinamica; l’Istituto Nazionale di Statistica, intanto, ha reso noto il dato sulla crescita dei prezzi nel mese di marzo, con l’indice che ha fatto registrare un rialzo su base annua dell’1,2%, perfettamente in linea con le stime preliminari. Ne consegue che nello scorso mese di marzo il carovita nel nostro Paese si è attestato sui minimi degli ultimi 40 anni; pur tuttavia, come accennato, non tutti i capitoli di spesa seguono la dinamica discendente dei prezzi. Se da un lato infatti l’ISTAT ha rilevato a marzo una discesa dei prezzi per capitoli di spesa come le telecomunicazioni ed i trasporti, dall’altro sono cresciuti ben oltre il livello medio del carovita i prezzi dei generi alimentari, elettricità e spese per l’abitazione, ovverosia quelle voci di consumo che più incidono sulle spese obbligate dei consumatori.
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