A seguito della battuta d’arresto di agosto, la produzione industriale italiana è tornata a crescere a settembre con un aumento dello 0,2% rispetto al mese prima quando era calata dello 0,5%.
Una buonissima notizia, dunque, che vale la pena segnalare e approfondire per capire quali sono (se ci sono) i margini di miglioramento per il Belpaese. Secondo le rilevazione Istat, inoltre, il saldo positivo sullo stesso periodo del 2014 è dell’1,7% grazie soprattutto alla produzione di mezzi di trasporto che ha registrato una crescita del 23,2%. Nei primi nove mesi la produzione è salita in media dello 0,9%.
In particolare, a settembre, la produzione di autoveicoli cresce del 53,1% proseguendo una serie positiva iniziata 12 mesi fa. Nella media dei primi nove mesi del 2015 l’espansione è del 45,6%. La crescita mensile è concentrata nel comparto dei beni intermedi, l’unico tra i principali raggruppamenti di industrie a registrare una variazione congiunturale positiva (+0,7%). Variazioni negative si rilevano invece per l’energia (-1,5%) e per i beni di consumo (-1,0%) mentre i beni strumentali segnano una variazione nulla.
In termini tendenziali gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano, a settembre 2015, aumenti nei comparti dei beni strumentali (+5,3%), dell’energia (+2,3%) e dei beni di consumo (+0,1%); diminuiscono invece i beni intermedi (-0,1%).
Tra i settori di attività economica, i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale, insieme ai mezzi di trasporto, sono la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+12,3%) e la fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+4,8%). Le diminuzioni maggiori si rilevano nei settori dell’attività estrattiva (-4,5%), delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-4,0%) e delle altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature (-2,5%).