C’era sicuramente da aspettarsi l’ennesima proroga da parte della Consob per quanto riguarda i provvedimenti presi in Agosto 2011 sulle vendite allo scoperto; la situazione dei mercati da allora non è cambiata (se non in peggio, riguardo lo spread btp-bund ad esempio che proprio in quei mesi iniziava l’up-trend) e pertanto difficilmente possono cambiare le condizioni che, secondo la Consob, possono regolamentare le contrattazioni evitando la speculazione.
La proroga riguarda la delibera n° 17902 del 12 Agosto 2011 ed estende la sua valenza fino al 24 Febbraio 2012 prossimo, con le stesse condizioni precedenti sulla comunicazione delle posizioni ribassiste e sulla vendita scoperta non assistita dalla disponibilità di titoli.
Proprio negli ultimi giorni però abbiamo visto sul mercato un caso particolare; il riferimento è ovviamente ad Unicredit, che per diverse sedute è scesa come se fosse sotto un attacco speculativo ribassista, per poi recuperare parzialmente terreno con un crescendo di volumi, insieme all’indice di riferimento.
Quello che non viene detto è che ci sono almeno 2 modi noti per aggirare il divieto di vendite allo scoperto senza farsi prestare i titoli da vendere (di cui oltretutto i costi sono lievitati dall’1-2% al 6-7% vista la domanda): il primo riguarda il controllo degli intermediari, che non possono verificare se effettivamente c’è un prestito titoli in corso che consente la vendita scoperta oppure no e quindi agiscono “sulla fiducia”. Il secondo, più elaborato, è una strategia che passa per i mercati OTC dove la trasparenza può venire a mancare e non sono richiesti controlli particolari per accedervi.
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