I profitti delle banche italiane resteranno sotto pressione non solo nell’anno in corso, ma anche nel 2010, con la conseguenza che per molti istituti di credito del nostro Paese il loro attuale rating rimane negativo, sotto osservazione ed a rischio di declassamento. E non a caso, secondo un ultimissimo rapporto di Standard & Poor’s, oltre la metà delle banche “coperte” dall’Agenzia, pari a 27 su un totale di 50 istituti di credito, hanno un outlook negativo e, nell’arco dei prossimi dodici/diciotto mesi, potrebbero essere declassate. Alla luce di tale previsione, in particolare, c’è il deterioramento legato alle perdite sui crediti che, vista la pessima fase congiunturale, potrà difficilmente essere assorbito sia per quest’anno, sia per l’anno prossimo. Contestualmente, Standard & Poor’s ha comunque tenuto a precisare come le banche italiane, grazie alla loro “vocazione” di istituti di credito commerciali, risultino essere meno esposte rispetto ai concorrenti che operano in Paesi come l’Inghilterra e la Spagna, e la liquidità in loro possesso risulta in ogni caso adeguata per portare avanti i propri modelli di business.