Il 2013 potrebbe essere un anno di maggiore serenità per la zona euro, dopo il tormentato 2012 che ha visto quasi tutti i paesi dell’unione monetaria subire uno o più declassamenti da parte delle agenzie di rating. L’eccessiva pressione sui bond pubblici e il timore di una clamorosa disintegrazione della moneta unica hanno spinto le agenzie internazionali ad accelerare il processo di declassamento dei rating sovrani dopo anni di apparente tranquillità, nonostante fosse in atto da tempo il trasferimento del rischio dal settore privato bancario ai bilanci pubblici dopo la crisi finanziaria del 2008.
In questo inizio anno tutti i paesi della zona euro si trovano dinanzi ad almeno un rischio di downgrade del rating sovrano. A eccezione dell’Estonia, i paesi dell’Ue-17 iniziano il nuovo anno con uno, due o tre outlook negativi sui rating sovrani assegnati dalle tre principali agenzie di valutazione del debito pubblico, ovvero Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch. C’è una possibilità su tre che nel giro di 24 mesi possano verificarsi nuove bocciature, in un contesto di mercato che vedrà l’emissione di quasi 900 miliardi di euro di titoli di stato a medio-lungo termine nel corso dei prossimi 12 mesi.
► FOREX: OUTLOOK POSITIVO SULL’EURO NEL 2013 SECONDO S&P
Secondo gli esperti il picco della crisi dell’euro potrebbe, però, già essere stato messo alle spalle, per cui non dovrebbero esserci particolari pressioni sui debiti sovrani europei. Tuttavia, nonostante l’ottimo lavoro svolto negli ultimi dodici mesi da Mario Draghi alla guida della Bce, restano ancora molte incognite sul futuro dell’euro: rapporto debito/pil ancora troppo alto per molti paesi, crescita economica anemica, mantenimento dell’accesso ai mercati internazionali per paesi in grandi difficoltà finanziarie (Spagna, Portogallo e Irlanda in primis), la sostenibilità del debito greco, l’unione bancaria europea, il progetto di mutualizzazione del debito pubblico europeo.
► GRECIA: RATING ALZATO A B- DA S&P
In questo inizio 2013 i paesi europei più affidabili restano Finlandia e Germania, oltre al piccolo granducato del Lussemburgo. Questi Stati hanno il voto di massima affidabilità creditizia da tutte e tre le principali agenzie di rating, anche se Berlino ha un outlook negativo per Moody’s. La Grecia ha il peggiore rating: “C” per Moody’s, “CCC” per Fitch e “B-“ per S&P. L’Italia si trova in una posizione intermedia (A- per Fitch, BBB- per S&P e Baa2 per Moody’s). Il paese più pericolante sembra la Spagna, visto che ha il rating appena superiore al livello “junk” (spazzatura).