Ancora buone notizie per il Tesoro italiano a pochi minuti dalla conclusione dell’asta dei Buoni Ordinari del Tesoro semestrali. Dopo aver sperimentato ieri un nuovo deciso calo del rendimento sui CTZ a due anni e sui BTP€i a medio-lungo termine, il Tesoro puà brindare anche al forte calo dei tassi sui BOT semestrali. Non pesa, dunque, il rapporto negativo dell’Ocse sull’economia italiana, vista in recessione nei prossimi due anni. In attesa dell’asta di domani relativa ai BTP a 5 e 10 anni, la curva dei rendimenti italiana continua a mostrare un calo dei tassi su tutte le principali scadenze.
Questa mattina Banitalia ha diffuso i risultati dell’asta dei BOT con scadenza semestrale, comunicando che il collocamento effettuato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze è andato a buon fine. In dettaglio, il Tesoro italiano ha piazzato 7,5 miliardi di euro di BOT scadenza 31 maggio 2013, spuntando un rendimento lordo dello 0,919%. Si tratta del tasso sui BOT semestrali più basso registrato dall’aprile 2010, in netto calo anche rispetto all’emissione di fine ottobre scorso che aveva visto lo yield all’1,35% circa.
I titoli oggetto dell’emissione odierna hanno data di regolamento prevista per il 30 novembre 2012 e una vita residua di 182 giorni. Buona la domanda con il bid-to-cover ratio in crescita a 1,65 rispetto a 1,519 dell’asta dello scorso 29 ottobre. Il prezzo di aggiudicazione è stato pari a 99,538. In base ai dati in possesso del Ministero dell’Economia e delle Finanze, prima di questa emissione c’erano più di 58,3 miliardi di euro di BOT semestrali in circolazione su un totale di oltre 171 miliardi di euro.
Dopo la comunicazione dei risultati dell’asta, sul mercato secondario dei titoli di stato si sta assistendo ad un miglioramento dell’andamento dello spread Btp-Bund, in calo a 325 punti base. Ciò vuol dire che il rendimento lordo del Btp decennale è attualmente pari al 4,66%. Migliora anche Piazza Affari, con l’indice FTSE MIB in calo dello 0,19% a 15.450 punti, dopo che in matttinata le perdite erano state più elevate a causa dell’andamento negativo del comparto bancario a seguito del possibile downgrade di Moody’s sul Banco Popolare al livello spazzatura.