Stamattina il Tesoro italiano è stato protagonista di una nuova emissione obbligazionaria, all’indomani del collocamento dei BOT a 3 e 12 mesi che ha visto salire leggermente i tassi sulle scadenze di breve e brevissimo periodo. Oggi il trend si è confermato con il rendimento del BTP triennale salito leggermente, ma ancora sotto il 3%, dopo che nell’asta del 13 settembre scorso era sceso sui livelli più bassi da ottobre 2010. Sono stati emessi anche diversi titoli di stato non più in corso di emissione sulle scadenze di medio-lungo periodo.
La Banca d’Italia ha comunicato che il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha collocato complessivamente 6 miliardi di euro di BTP su varie scadenze. In particolare, è stato emesso il BTP triennale, scadenza luglio 2015, cedola annua lorda del 4,5%, per un ammontare totale pari a 3,75 miliardi di euro. L’importo è quello massimo prospettato dal MEF nella forchetta compresa tra 2,75 e 3,75 miliardi di euro.
Il rendimento lordo del BTP triennale è salito al 2,86% rispetto al 2,75% dell’asta precedente, avvenuta più o meno un mese fa. Solida la domanda per un bid-to-cover ratio in crescita a 1,67 dal precedente 1,485 dell’asta di settembre. Il codice ISIN di questo titolo è IT0004840788. Il Tesoro ha poi collocato anche BTP off-the-run a 4, 6 e 12 anni per un ammontare complessivo pari a 2,25 miliardi di euro, ovvero il massimo della forchetta prevista dal MEF tra 1,5 e 2,25 miliardi di euro. Nel dettaglio sono stati allocati BTP con scadenza settembre 2016, agosto 2018 e marzo 2025.
La scadenza più lunga, ovvero la 18-esima tranche del BTP marzo 2025, cedola 5%, ha sperimentato una domanda doppia rispetto all’offerta e un rendimento lordo del 5,24%, in forte calo rispetto al 5,9% di maggio scorso. Dopo la pubblicazione dei risultati dell’asta, lo spread Btp-Bund quota poco sopra 360 punti base mostrando così uno yield di poco inferiore al 5,1%. Piazza Affari, invece, mostra un calo frazionale dello 0,17%.