Dal bollettino mensile della Bce arriva un monito rivolto principalmente all’Italia. Oltre alle consuete indicazioni sullo stato di salute della zona euro, il governatore dell’Eurotower, il banchiere italiano Mario Draghi, si è soffermato sul rischio politico in Italia considerando anche le imminenti elezioni del 24-25 febbraio. Secondo Draghi l’instabilità politica italiana sta spingendo gli investitori a cercare rifugio in alti paesi. Le dichiarazioni del numero uno della Bce arrivano un po’ a sorpresa, considerando che l’Italia è entrato da qualche tempo nel mirino della speculazione rialzista.
Piazza Affari ha evidenziato ieri la chiusura più alta da inizio agosto 2011 sopra 17.500 punti, mentre lo spread Btp-Bund si muove tra 255 e 270 punti base ormai da diversi giorni. Inoltre, i tassi a breve, come i Btp a tre anni e Bot annuali, sono scesi sui livelli più bassi di inizio 2010. Nel bollettino mensile pubblicato ieri si legge che “l’accresciuta incertezza politica in Italia è stata all’origine di alcuni flussi di capitale, alla ricerca di investimenti più sicuri, verso i titoli dei paesi a tripla A”.
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L’osservazione degli economisti della Bce è riferito a un periodo specifico, ovvero quello compreso tra fine novembre 2012 e il 9 gennaio 2013. Non deve, dunque, ingannare il rally di bond e azioni italiane. Il monito potrebbe, però, essere letto soprattutto in chiave prospettica. Come dichiarato da Guido Rosa, presidente dell’Aibe (associazione italiana banche estere), “l’incertezza politica è il peggio che possa accadere, l’Italia ha urgente bisogno di riforme strutturali, per cui serve stabilità e una larga base di consenso”. La Bce ha comunque lanciato un monito a tutti i paesi della zona euro.
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L’Eurotower ha chiesto ai paesi dell’Ue-17 di muoversi “con rapidità” nell’attuazione delle riforme strutturali aggiuntive nell’area euro. Il direttore generale del Fmi, Christine Lagarde, ha affermato che l’Italia sta andando “nella giusta direzione”. Lagarde ha poi dichiarato che la Bce dovrebbe tagliare ancora i tassi “per sostenere la domanda”, considerando che l’inflazione resta ampiamente sotto controllo ed è attesa sotto il 2% nel corso di quest’anno.