La proposta arriva direttamente dal ministro del Welfare, Maurizio Sacconi che rivolgendosi ai giovani li sollecita a non disdegnare anche mansioni più umili, sottolineando che la volontà di mettersi in gioco sarà apprezzata nel dopocrisi:
Ai giovani va rivolto l’appello responsabile ad andare a lavorare – ha affermato il ministro al convegno dei giovani di Confindustria – può sembrare una provocazione, una affermazione cinica. Ma deve avere riscontro in una realtà dove ci sono lavori rifiutati da giovani, che spesso sono intrappolati in corsi di laurea senza sbocco. Può rappresentare una crescita della loro responsabilità e capacità che sarà apprezzata nel dopocrisi, quando un capo del personale le analizzerà e vedrà che si sono messi in gioco durante la depressione economica e che non hanno atteso nell’inattività. Magari si sono messi a fare gli imbianchini e gli operai, non rifiutando anche i lavori umili.