Si apre oggi la stagione dei saldi invernali: a dare il via é la Sicilia insieme alla Basilicata, mentre in altre 14 regioni partiranno il 5 gennaio, fanalino di coda il 7 per Molise e Alto Adige, il 10 per la Val d’Aosta. In realtà non sono rari i negozi che ancor prima della data ufficiale hanno iniziato ad applicare sconti vari sulla propria merce. Nonostante le associazioni dei consumatori annuncino un crollo nelle vendite, non manca l’ottimismo da parte dei commercianti che hanno iniziato una vera e propria “battaglia” sui prezzi. Un ottimismo un po’ smorzato però: solo il 18,2% (contro il 33 dell’anno scorso) dei negozianti prevede aumento delle vendite per questa stagione di sconti, il risultato emerge da un sondaggio tra gli associati effettuato il 28 e il 29 dicembre da Confcommercio Ravenna.
Dalle prime stime emerge che il numero delle famiglie che faranno spese durante i saldi non é cambiato rispetto allo scorso anno, circa il 45%. Quello che invece si riduce é la somma da dedicare alle compere: ogni famiglia spenderà in media 223 euro, il 19% in meno rispetto al 2011 quando la spesa era stata di circa 277 euro. Lillo Vizzini, presidente regionale di Federconsumatori sottolinea come, anticipare le vendite a saldo, avrebbe sicuramente aiutato il commercio a ottenere migliori risultati.
In questo momento le famiglie hanno già speso gran parte del loro denaro destinato ad acquisti vari e sarebbe probabilmente stato utile iniziare con gli sconti già durante le festività, quando la disponibilità di denaro era più cospicua. Il presidente sottolinea che é giunto il momento di rivedere le norme sui saldi e le vendite promozionali, allo stesso modo esprime Claudio Melchiorre, presidente Adoc, il quale paragona l’Italia agli altri Paesi. Siamo gli unici a far partire i saldi col nuovo anno: altrove gli sconti iniziano a ridosso o subito dopo Natale, in questo modo gli incassi sono superiori.
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