Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha nuovamente difeso le mosse della Vigilanza e del governo sul caso delle quattro banche (Etruria, Marche, CariFerrara e CariChieti) messe in risoluzione alla fine del 2015 con il coinvolgimento diretto dei risparmiatori, che si sono visti azzerare azioni e bond subordinati.
Un passaggio, in audizione presso il Parlamento, che arriva di concerto con il via libera da parte della commissione Finanze della Camera al decreto sui rimborsi per quegli investitori.
Visco ha anche aperto a un possibile ristoro per i vecchi azionisti e obbligazionisti, da parte dei nuovi proprietari delle banche ‘risanate’:
Forse nel ricapitalizzare la banca o nel venderla, metodi per indennizzare in parte coloro che hanno perso i soldi possono essere pensati dai nuovi proprietari con warrants e altri tipi di interventi.
Il governatore, sollecitato dalle domande dei parlamentari, ha anche parlato della vendita illecita di quei titoli, a risparmiatori che non erano nelle condizioni di comprenderne i rischi: “Da cittadino è una cosa da stigmatizzare e che va fatta pagare”, ha detto.
Il dispositivo disciplina il ristoro dell’80% delle somme perdute per coloro che abbiano un patrimonio inferiore a 100mila euro o con un reddito complessivo inferiore a 35.000 euro. Il testo inizierà venerdì la procedura in Aula ed è quasi scontato che il governo ponga la fiducia sul provvedimento uscito dal Senato e non modificato in commissione, per arrivare all’approvazione prima della scadenza del 2 luglio. Come ha sottolineato il presidente della commissione Finanzo, Mauro Maria Marino, durante il passaggio che non ha modificato il testo è arrivato l’importante chiarimento del viceministro Enrico Zanetti: i rimborsi non sono soggetti al Fisco.