Il Def appare in totale continuità con le politiche dei governi precedenti a questo e non pone una soluzione per contrastare i tassi di disoccupazione giovanile che si trovano attorno al 40%.
Questo è il pensiero del segretario generale della Cgil Susanna Camusso, la quale non usa mezzi termini per bocciare il Documento di programmazione economica e finanziaria del governo presentato venerdì scorso dal premier Matteo Renzi. E attacca, affermando che non è vero che le tasse non aumentano perchè invece crescono a tutti i livelli successivi.
Le accuse della Camusso:
Il documento non prevede un recupero dell’occupazione perduta nemmeno al 2019. Esso perpetua le iniquità del sistema fiscale e i tagli alla spesa pubblica a scapito del lavoro e del welfare. La disoccupazione a due cifre viene data come un fatto normale, naturale, tanto dal governo quanto dalla Commissione Europea. Il Def produrrà disuguaglianze non solo per i tagli alla spesa pubblica ma perchè presuppone per l’ennesima volta il mancato rinnovo dei contratti del pubblico impiego. Anzi, insiste, il Def teorizza la riduzione generale dei salari perciò non si capisce come si possa affermare che ci sia un aumento dei consumi.
La numero uno del sindacato di Corso d’Italia, anche se non condivide la prospettiva della coalizione sociale di Maurizio Landini, non è meno tenera con il governo del segretario Fiom. E stronca anche l’annuncio del tesoretto di 1,6 miliari di euro individuato dal governo. “E’ uno specchietto per le allodole, in realtà bisogna recuperare tra i 10 e i 16 miliardi per evitare la clausola di garanzia”. Accanto alle critiche non mancano anche proposte e suggerimenti: ancora una volta Camusso chiede a gran voce una patrimoniale, un’imposta sulle grandi ricchezze finanziarie per recuperare le risorse utili a realizzare un piano straordinario per l’occupazione giovanile e femminile