La situazione finanziaria islandese è ormai giunta al collasso: i cittadini stanno contestando con veemenza la legge che pone a loro carico un peso di circa 13.000 euro per il rimborso dei correntisti europei della Icesave, banca fallita nel 2008. Ólafur Ragnar Grímsson, presidente della Repubblica, è però stato convinto a porre un veto sul testo normativo e a indire un referendum in proposito, così come prevede la Costituzione islandese. La legge contestata è stata approvata lo scorso 30 dicembre dal parlamento, l’Althing, e istituisce una garanzia statale per il rimborso dei prestiti che Gran Bretagna e Olanda hanno concesso al Depositors’ and Investors’ Guarantee Fund. L’Islanda vive giorni a dir poco drammatici: il veto sulla legge ha aggravato la situazione e, inoltre, l’agenzia di rating Fitch ha declassato il debito di Reykjavik a BB+. Ora è in dubbio anche l’adesione islandese all’Unione Europea, ma non poteva essere vietato ai cittadini di decidere sul proprio futuro economico.
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