La giornata di ieri è stata caratterizzata dalla riscossa dei Btp, che ieri hanno brindato sia al collocamento del Btp Italia (giunto al terzo giorno di raccolta ordini) che ai forti acquisti degli investitori sul mercato secondario dei titoli di stato. Lo spread Btp-Bund è sceso a 313 punti base, toccato il livello più basso da aprile scorso. Stamattina, il differenziale di rendimento tra il Btp decennale e il pari scadenza Bund tedesco è a 316 punti base, in leggero aumento ma con il rendimento che resta sotto il 4,8%.
Il Btp Italia ha raggiunto ieri un’adesione doppia rispetto ai primi due giorni di collocamento e ha sfondato quota 10 miliardi di euro, superando in un solo colpo le precedenti due emissioni avvenute a marzo e giugno scorso. A sancire la riscossa dei titoli di stato italiani è senza dubbio l’appeal suscitato verso gli investitori esteri. Il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, ha dichiarato da Tokyo che la fuga dei capitali stranieri dall’Italia, avvenuta nel primo semestre dell’anno, è stato solo “il primo tempo di un film”.
Grilli ha sottolineato che da luglio questa emorragia si è placata e i capitali stranieri sono tornati ad affluire in Italia, esaltando contestualmente l’azione di governo. Anche Maria Cannata ha esultato ai recenti ottimi risultati relativi al debito pubblico. Il responsabile del debito pubblico italiano ha potuto incontrare a Tokyo diversi investitori istituzionali e banche d’affari, che hanno apprezzato gli sforzi dell’Italia tornando a comprare titoli di stato italiani. Fino ad agosto gli acquisti si concentravano sulle scadenze brevi fino a tre anni.
Da settembre gli investitori hanno cominciato a prendere parte anche alle aste dei titoli a media-lunga scadenza. Gran parte del merito della discesa dello spread e del maggiore appetito degli investitori verso i Btp è senza dubbio da riporre nella figura del governatore della BCE, Mario Draghi, grazie agli annunci a difesa dell’euro effettuati a fine luglio e inizio settembre scorso, lanciando tra l’altro il nuovo piano di acquisti illimitati di bond sovrani.