Buona intonazione anche questa mattina per i mercati azionari europei, che rialzano la testa dopo aver subito pesanti perdite negli ultimi giorni. L’annuncio shock della FED sulla possibilità di azzerare il piano di quantitative easing entro metà 2014, il rischio credit crunch in Cina e il forte rialzo dei rendimenti sui titoli di stato sono soltanto alcune delle variabili-chiave che hanno influito sullo scenario di mercato, generando un clima di avversione per il rischio. Stamattina lo spread Btp-Bund è sceso fino a 285 punti base.
Due giorni fa il differenziale di rendimento tra i titoli governativi italiani a dieci anni e i titoli tedeschi di pari scadenza era salito fino a 311 punti, sui livelli più alti degli ultimi 5 mesi, in un contesto di mercato che ha visto i tassi sui Ctz e Bot semestrali raddoppiare nelle aste di inizio settimana. Ora, però, lo spread sta tornando su valori meno preoccupanti e soprattutto sotto la soglia psicologica dei 300 punti base.
► ITALIA: NESSUN BUCO DERIVATI SECONDO IL TESORO
In attesa della diffusione dei risultati dell’asta odierna dei Btp a 5 e 10 anni, è arrivata una buona notizia per ciò che concerne le regole per il fallimento delle banche. L’Ecofin ha trovato un’intesa di massima per ripartire il costo di eventuali future crisi bancarie tra investitori e i ricchi depositanti. In base all’accordo, che rientra all’interno del processo di unione bancaria a livello europeo, gli azionisti, gli obbligazionisti e i correntisti con più di 100mila euro dovranno partecipare al salvataggio della banca. D’ora in poi anche i privati potranno perdere denaro in caso di fallimento della banca.
► SPREAD BTP-BUND SOPRA 300 SUI MASSIMI A 5 MESI
Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, ha dichiarato che “questo può riguardare i risparmiatori tedeschi esattamente come può influenzare qualsiasi altro investitore nel mondo”. I ministri finanziari si sono poi accordati anche sull’utilizzo del fondo salva-stati permanente europeo ESM (European Stability Mechanism), nel caso in cui ci fosse la necessità di soccorrere le banche in crisi dei paesi dell’UE-27. L’accordo definitivo è sulla buona strada e oggi se ne discuterà ancora a Bruxelles.