Il leader della Uil, Luigi Angeletti, ha fissato davanti al comitato centrale lo sciopero delle categorie degli statali per il 28 ottobre. Non sono risultate gradite le politiche del governo, che ha inserito nella recente manovra il blocco della contrattazione, ha sottolineato il leader. Le modalità dello sciopero saranno decise dalle quattro categorie: Uilpa, Fpl, scuola, e ricerca e università e nello specifico la Uil proporrà alle altre organizzazioni uno sciopero della durata di un’ora a tutti i dipendenti.
La decisione – ha sottolineato Angeletti – è stata presa contro la politica del governo sul pubblico impiego e in particolare contro il blocco della contrattazione nel settore: con la manovra correttiva la contrattazione nazionale è stata bloccata per un anno ulteriore, il 2014, oltre al triennio di fermo degli stipendi previsto in passato per il 2011-2013.
L’associazione decide così di difendere i lavoratori, anche se, recentemente ha sottolineato il fatto che a queste manifestazioni non partecipino in realtà tutte le persone che ci si aspetterebbe. In una recente intervista in merito agli scioperi la Uil aveva infatti smentito la Cgil relativamente ai dati sulla partecipazione a una manifestazione. Ha sottolineato infatti la Uil dell’Umbria, commentando l’esito dello sciopero generale Cgil di alcuni giorni fa:
Secondo la Cgil, nella Regione dell’Umbria nei giorni scorsi ha scioperato il 40% dei dipendenti. In realtà, a scioperare è stato meno del 3% dei dipendenti. In analogia, più o meno, con tutti i settori del pubblico impiego. E anche per l’industria, lo sbandierato 70% è un dato medio assolutamente lontano dalla realtà’. Nelle aziende dei servizi, come Gesenu, Tsa e Vus, l’adesione è stata minore del 15%. La maggioranza dei manifestanti ieri era composta da pensionati, disoccupati e cassintegrati. La stragrande maggioranza dei lavoratori, iscritti non solo a Cisl e Uil, ma anche alla Cgil, ieri ha lavorato: non si crede più allo sciopero come unico ed efficace strumento per ottenere cambiamenti.