Contrariamente all’opinione comune, negli ultimi dodici anni le famiglie italiane non hanno fatto registrare una perdita del potere d’acquisto. A rivelarlo è un Rapporto della CGIA di Mestre, sottolineando come i vantaggi, in termini di riduzione del carico fiscale, abbiano interessato le famiglie a basso reddito e comunque quelle con presenza di un elevato numero di familiari a carico, mentre per i redditi alti a valere è stato il criterio della progressività, ovverosia meno vantaggi, e quindi un aumento del carico fiscale, all’aumentare del reddito dichiarato. Il segretario della CGIA di Mestre, Giuseppe Bortolussi, quindi, pur osservando come le misure fiscali nel nostro Paese siano da rivedere, anche al fine di colmare un divario presente con i principali Paesi dell’Unione Europea, ha sottolineato come negli ultimi dodici anni, contrariamente a quanto si possa pensare, i salari non hanno fatto registrare una perdita del potere d’acquisto.