Gli operai che hanno varcato stamani i cancelli della Fiat a Termini Imerese sono accomunati da un senso di sfiducia e di sconforto. Ieri é stata annunciata la fine della produzione, prevista per il 23 novembre, l’annuncio ufficiale seguito da giorni di cassa integrazione, attendendo invano che la situazione nel frattempo potesse migliorare. Si tratta di un anticipo rispetto alle date previste, ovvero dicembre 2011. La notizia arriva pochi giorni dopo la proposta di Dr Motor sul futuro dello stabilimento. Rimane quindi un’ultima speranza per la riunione al ministero dello Sviluppo, dove sindacati e istituzioni incontreranno la Dr Motor, che vorrebbe acquisire la fabbrica che Fiat abbandona dopo 41 anni.
Un progetto che potrebbe presto concretizzarsi ma che comunque non è in grado di garantire il reimpiego dei 2200 addetti occupati tra Fiat e indotto. La Giunta regionale siciliana stanziera’ 1,5 mln di euro che saranno destinati ai lavoratori Fiat dello stabilimento di Termini Imerese, lo ha annunciato il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo subito dopo l’ufficializzazione della chiusura anticipata dello stabilimento siciliano Fiat a Termini Imerese e dopo aver ricevuto a palazzo d’Orleans una delegazione di amministratori del comune agrigentino, insieme all’assessore regionale alle Infrastrutture, Pier Carmelo Russo, e il dirigente generale della Protezione civile regionale, Pietro Lo Monaco.
Non fa tanto scalpore la data del 23 novembre per cui è prevista la chiusura degli stabilimenti Fiat di Termini Imerese – ha sottolineato il segretario generale della Cgil Susanna Camusso -, quanto il fatto che continuiamo ad essere in alto mare rispetto alle famose soluzioni per il rilancio dell’area industriale. Questo mi pare il vero dato drammatico anche se è un giudizio ormai postumo rispetto a questo governo che ha speso molte parole per sostenere che la Fiat è un gruppo innovativo, ma non ha mai speso una parola per difendere l’occupazione e dare risposte agli stabilimenti.
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