Assume i toni della polemica lo scontro che sta mettendo di fronte i sindaci di Torino e Genova, Sergio Chiamparino e Marta Vincenzi, riguardo la fusione tra Iride, la multi-utility del Nord Ovest e Enìa. L’ennesima causa scatenante è stata la richiesta del capoluogo piemontese di una possibilità di recedere da parte dei soci della holding di controllo di Iride (si tratta della società Fsu, che è partecipata in maniera paritaria dai due comuni. Ma questo dettaglio mette in risalto ancor di più la vera causa di scontro tra i due sindaci, ovvero la contendibilità della compagnia che sta per nascere dalla fusione. Chiamparino ha richiesto una clausola di maggiore flessibilità per la propria quota azionaria, una proposta inaccettabile secondo il sindaco Vincenzi. Ora la parola spetta al consiglio comunale di Torino, il quale dovrà decidere se votare gli emendamenti per l’inserimento del controllo pubblico nello statuto e per lo scioglimento di Fsu.
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