Con un rialzo delle quotazioni vicino al 5% nell’ultima seduta, il petrolio si porta a 121 dollari al barile, il livello più alto delle ultime due settimane. Molteplici i fattori che hanno concorso all’aumento del prezzo del greggio. Da una parte la debolezza del dollaro di questi ultimi giorni ha reso più conveniente l’acquisto di petrolio da parte di chi opera con valute diverse (euro in particolare), dall’altra sono confluite sull’oro nero masse di liquidità disinvestite dai mercati azionari che in questi giorni hanno sofferto per i timori sui titoli finanziari. Infine da considerare anche le tensioni tra Stati Uniti e Russia che potrebbero determinare problemi sul lato dell’offerta in quanto dalla Georgia passa un importante oleodotto che collega i giacimenti del Mar Caspio all’ Europa.