L’aiuto posto in essere da Goldman Sachs per favorire la Grecia è diventato un caso di rilevanza internazionale: in pratica, l’istituto statunitense avrebbe provveduto a organizzare uno swap valutario per la nazione ellenica, ma tale strumento non è stato reso noto e ciò ha consentito di nascondere l’effettiva entità del suo deficit. La raccolta di finanziamenti risale al 2002 e si aggira attorno a un miliardo di dollari; una somma di denaro di cui le autorità dell’Unione Europea non hanno trovato alcuna traccia nei bilanci, ragione per la quale è stata avviata una specifica indagine. Delle operazioni swap greche aveva già parlato il New York Times, il quale aveva spiegato che la stessa Goldman Sachs e JP Morgan Chase avevano favorito Atene nel mascherare il proprio debito pubblico, contribuendo dunque all’attuale crisi del paese europeo. Olli Rehn, commissario europeo agli Affari economici e monetari, ha già promesso il proprio impegno per far luce su queste operazioni swap, non solo quelle relative alla Grecia.
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