L’Unione Europea si compatta in maniera decisa per far fronte ai problemi finanziari del Portogallo: i ministri delle Finanze dei ventisette stati hanno infatti concordato in 78 miliardi di euro l’aiuto economico da stanziare nei confronti della nazione lusitana, la terza in assoluto che beneficia di questi stimoli dopo l’Irlanda e la Grecia. Un terzo della somma sarà garantito dall’European Financial Stability Facility e dal Meccanismo di Stabilizzazione, mentre il resto rappresenterà il contributo fondamentale del Fondo Monetario Internazionale. Il piano di tagli al bilancio presentato da Lisbona è stato ritenuto ambizioso ma credibile, ragione per la quale il denaro in questione confluirà nelle casse portoghesi per i prossimi tre anni. Tra le misure adottate dal premier Fernando Teixeira dos Santos, possiamo citare le riduzioni di spesa relative al 2012 e al 2013, i tagli alle pensioni e le disposizioni da dettare alle banche del paese.