Eurolandia rinsalda dunque le proprie file ed è pronta ad accogliere una nuova nazione: in effetti, i ventisette stati dell’Unione Europea si sono accordati in maniera definitiva per consentire l’ingresso dell’Estonia nell’area dell’euro, evento che si verificherà a partire dal prossimo 1° gennaio del 2011; come mai si sta puntando tutto sul paese baltico piuttosto che su altre economie, in un momento non così roseo per la finanza europea? C’è da ricordare, anzitutto, che la stessa Estonia fa parte dell’Ue da almeno sei anni, non è dunque l’ultima arrivata in questo senso, e porterà a 17 il numero di nazioni che fanno uso della moneta unica. La crisi dell’UEM (Unione Economica e Monetaria) non sembra spaventare del tutto e ne è la testimonianza questa storica decisione: la scelta di Tallinn, tra l’altro, non è casuale, visto che i ministri delle Finanze dell’Unione, insieme alla Banca Centrale Europea e al Parlamento Ue hanno ritenuto soddisfacenti i criteri di debito, inflazione, tassi di cambio e di interesse dell’ex repubblica sovietica.