Il governo ungherese ha deciso di continuare nella strada dell’austerity finanziaria, una situazione che ovviamente non sta soddisfacendo i principali soggetti coinvolti dalle misure dell’esecutivo di Budapest: i programmi più sviluppati sono quelli che riguardano il rallentamento e il taglio dei salari dei dipendenti della National Bank of Hungary, l’istituto di credito centrale della nazione, così come è anche stato confermato da Peter Szijiarto, portavoce del primo ministro magiaro. Ciò nonostante, c’è da dire che questa stessa decisione va decisamente contro le ultime raccomandazione che erano state auspicate dalla Bce all’inizio di questa settimana. Che cosa si può prospettare per i prossimi mesi? Il governo sta precisando che il taglio salariale non intaccherà in alcun modo l’indipendenza della banca centrale: impressiona però il fatto che lo stipendio del Governatore Andras Simor verrà decurtato del 75%, mentre altri consistenti tagli andranno a colpire i membri del comitato supervisore.