Le speranze commerciali degli Stati Uniti vengono riposte in larga misura nell’andamento complessivo delle esportazioni dello stesso paese: gli analisti si sono detti convinti di un possibile, anche se lieve, cambiamento, nel deficit di commercio avvenuto nel corso del mese di ottobre, una performance che dovrebbe essere figlia soprattutto della crescita dell’export e dell’indebolimento del dollaro. Altre stime potrebbero invece mettere in luce un calo consistente della fiducia dei consumatori a dicembre e un lento recupero da parte del costo dei beni importati. I principali acquirenti di beni americani si trovano soprattutto in Cina, Brasile e Singapore; queste ultime economie, tra l’altro, sono state in grado di espandere la loro crescita dell’8%, circa tre volte in più rispetto a quanto avvenuto in territorio statunitense. Altri dati interessanti in tal senso provengono dal fronte occupazionale; le buste paga sono aumentate di 39.000 unità lo scorso mese, una cifra inferiore addirittura alla previsione più pessimistica, con il tasso di disoccupazione che è salito fino al 9,8%.