E’ stato un 2009 in perdita, quello di Yamaha Motor. E per ritornare a far quadrare il bilancio, il gruppo giapponese intende tagliare mille posti di lavoro e chiudere sette impianti. La seconda casa produttrice di moto al mondo prevede 800 esuberi in Giappone e 200 all’estero. Il piano dei vertici del gruppo mira a ridurre del 10% l’organico totale (17 mila unità). Come è già stato reso noto nello scorso ottobre, verranno fermati anche gli stabilimenti in Italia, in provincia di Monza. Nell’esercizio di fine dicembre Yamaha ha fatto registrare una perdita netta pari a 216,1 miliardi di yen (1,6 miliardi di yen), rispetto a un modesto utile dell’anno precedente, su un fatturato in calo del 28% a 1.153,6 miliardi di yen. Per la prima volta negli ultimi 26 anni, la società del Sol Levante non è riuscita a evitare il “rosso” operativo, pari a 62,6 miliardi di yen. Yamaha spiega il cattivo andamento dello scorso anno “con una domanda in sensibile calo nel settore del tempo libero in Europa e negli Usa”.