S&P Mib i top 10 di giornata:
PARMALAT 1,2370 (+2,57%); FINMECCANICA 11,8300 (+2,16%); MEDIOBANCA 7,4700 (+2,05%); TERNA 2,4500 (+1,77%); FASTWEB 18,9000 (+1,34%); LUXOTTICA GROUP 11,3400 (+1,25%); UNIPOL 1,1760 (+1,12%); SNAM RETE GAS 4,0675 (+0,81%); A2A 1,3130 (+0,77%); ENI 16,7000 (+0,36%).
S&P Mib i flop 10 di giornata:
BANCO POPOLARE 4,1100 (-8,82%); L’ESPRESSO 0,9820 (-7,88%); UNICREDIT 1,3470 (-7,10%); BANCA POP MI 3,7500 (-5,60%); INTESA SANPAOLO 2,2800 (-4,20%); ALLEANZA 5,6650 (-3,25%); PRYSMIAN 9,3100 (-2,77%); BANCA MPS 1,2280 (-2,62%); STMICROELECTRON 4,2425 (-2,53%); GENERALI 17,2100 (-1,83%).
Non è una delle giornate più felici per la Borsa europea, che apre con valori che tendono al ribasso. Unica eccezione, Piazza Affari che parte meglio delle altre e si attesta fin da subito come una delle migliori: +0,15% per il Mibtel, in barba ai valori pessimi toccati ieri dalla Borsa di Tokyo (-2,31%). Il titolo Fiat viene sospeso in attesa che venga diramato un comunicato ufficiale inerente alle notizie sull’accordo per rilevare il 35% della Chrysler.
Al giro di boa, passano in positivo anche gli altri mercati continentali, escluse Amsterdam e Bruxelles. Milano subisce variazioni che la fanno attestare su valori di parità ma i maggiori ribassi per il Mibtel sono causati dai bancari: i cinque peggiori titoli sono proprio quelli legati ad aziende di credito – Intesa, Popolare Milano, Banco Popolare, Unicredit e Ubi banca su tutte. Non brillante neppure l’apertura di Wall Street, che ieri era rimasta chiusa per il Martin Luther King Day: Dow Jones a -0,24%. Per Fiat un incremento di oltre 4 punti percentuali.
I risultati finali vedono: per Piazza Affari si chiude con il -1,21% del Mibtel e co l’-1,87% dell’S&P Mib. Analizzando i singoli titoli, bene Parmalat, Finmeccanica, Mediobanca, Terna, Fastweb, Luxottica e Unipol. Male Banco Popolare, L’Espresso, Unicredit, Banca Popolare, Intesa Sanpaolo, Alleanza e Prysmian.
Seduta di martedì 20 gennaio ancora in discesa per l’indice S&P MIB 40.
I corsi non riescono ad andare oltre alle 18550 per poi far segnare nuovi minimi in area 17950.
I corsi sono prossimi ai minimi di 17800 testati il 5 dicembre. Per le prossime sedute l’indice potrebbe muoversi tra questo livello e l’area 20000. Un primo segnale di ripresa si avrebbe solo sopra le 19000 (chiusura di seduta)
Porre molta attenzione ad eventuali indebolimenti sotto le 18000/17800, evento che ripristinerebbe la tendenza ribassista di medio periodo, aprendo le porte ad ulteriori discese verso le 17.000/16900