S&P Mib i top 10 di giornata:
FONDIARIA – SAI 13,5100 (+4,73%); PRYSMIAN 9,6750 (+3,92%); BANCO POPOLARE 4,2450 (+3,28%); BANCA POP MI 3,8000 (+1,33%); GEOX 4,2825 (+1,00%); FIAT 4,4500 (+0,68%); STMICROELECTRON 4,2700 (+0,65%); MEDIOLANUM 2,9950 (+0,50%); SEAT PG 0,0552 (+0,18%); ATLANTIA 12,0600 (+0,08%).
S&P Mib i flop 10 di giornata:
LOTTOMATICA 13,8400 (-6,80%); MEDIASET 3,7650 (-5,46%); INTESA SANPAOLO 2,1600 (-5,26%); BANCA MPS 1,1850 (-3,50%); L’ESPRESSO 0,9500 (-3,26%); ENI 16,2100 (-2,93%); LUXOTTICA GROUP 11,0100 (-2,91%); PIRELLI 0,2438 (-2,87%); PARMALAT 1,2030 (-2,75%); BULGARI 3,4475 (-2,54%).
Nella seduta odierna che ha visto predominare le vendite, a Piazza Affari spiccano i recuperi di alcuni titoli del settore bancario, primo tra tutti quello del Banco Popolare (+3,28%) e di Bpm (+1,33%). Quest’ultima, spinta dalle parole del suo presidente Roberto Mazzotta, che ha detto che l’apertura del cda di ai fondi “aiuta il percorso operativo dell’azienda”. “In questa fase il cda ha deliberato – ha spiegato Mazzotta – una serie di decisioni di apertura della cooperativa al mercato e di allargamento dei soci e, quindi, il rafforzamento della base sociale nella banca”.
Tra i bancari hanno invece pagato dazio Intesa Sanpaolo (-5,26%) e Mps (-3,50%). Poco mossa Finmeccanica (-0,17%) che però era stata tra i migliori nella prima parte della mattinata. Sul titolo del gruppo aerospaziale Credit Suisse ha ribadito il rating “outperform” suggerendo di puntare all’interno del comparto proprio su Finmeccanica e sulla britannica Bae Systems. Segno più per Fiat (+0,68% a 4,45 euro) che nel corso della seduta aveva aggiornato i suoi minimi storici a 4,21 euro. Tra le maglie nere di giornata sull’S&P/Mib spicca il titolo di Lottomatica (-6,80% a 13,84 euro).
Equita Sim ha ridotto la raccomandazione su Lottomatica da “buy” a “hold”, anche se non vede un forte rischio di revisione delle stime 2008-2009. Scende pesantemente anche Mediaset (-5,46%), complici i deboli dati sugli investimenti pubblicitari in Italia a novembre (-13,4%) e il taglio di valutazione decretato da Bernstein sul titolo del Biscione. Tra le mid cap giornata di passione per Tiscali (-8,59% a 0,495 euro) che ha aggiornato i propri minimi storici.
L’Isp sardo ha confermato che il piano industriale prevede in Italia un ridimensionamento dei costi e dunque la riduzione dell’organico. Nel piano rientra anche un programma di esodi volontari incentivati dei propri dipendenti italiani e di possibili ulteriori razionalizzazioni della forza lavoro, che Tiscali sta portando avanti di concerto con i sindacati, per complessive circa 250 unità. Le misure che verranno adottate prevedono una riduzione complessiva dei costi operativi e di struttura di circa 40 milioni di euro.
Mibtel: -1,78%; S&P Mib -1,89%.
Seduta di mercoledì 21 gennaio ancora in discesa per l’indice S&P MIB 40.
I corsi non vanno oltre al livello di chiusura di martedì (area 18000), per poi violare il minimo del 05 dicembre a ridosso delle 17800 e andare al test delle 17473 (nuovo minimo di periodo). Qualora i corsi dovessero mantenersi sotto le 18000/17800, segnaliamo un obbiettivo in direzione delle 17000/16800. Area che potrebbe frenare la spinta ribassista di medio periodo. Un primo segnale di recupero sulla forza si avrebbe solo sopra le 18050/100 per le 18600 in prima battuta.