S&P Mib i top 10 di giornata:
PIRELLI 0,2419 +3,20%; TERNA 2,5200 +1,82%; SNAM RETE GAS 4,0925 +0,68%; FINMECCANICA 11,9700 +0,08%; UNICREDIT 1,4160 -0,07%; BANCA POP MI 4,1125 -0,12%; GEOX 4,8375 -0,15%; ITALCEMENTI 7,8100 -0,45%; AUTOGRILL 4,8350 -0,46%; BANCA MPS 1,0300 -0,48%
S&P Mib i flop 10 di giornata:
SEAT PG 9,0000 -7,60%; TENARIS 8,4350 -5,49%; SAIPEM 13,1400 -5,33%; FIAT 4,4600 -4,95%; BANCO POPOLARE 4,3025 -4,39%; MONDADORI 3,3225 -4,18%; GENERALI 15,7700 -4,02%; PRYSMIAN 9,5750 -3,82%; UNIPOL 1,0550 -3,03%; ENI 17,1000 -3,01%
Ancora cattive notizie sul versante finanziario, dove le Borse continentali confermano il trend negativo cominciato nella giornata precedente. E, per la serie “le belle notizie non arrivano mai sole”, a fine giornata la Confindustria conferma che in gennaio il calo della produzione industriale si accentua ulteriormente: -15%. Ora è allarme sul Pil. La giornata comincia con sensibili rallentamenti da parte di tutte le Piazze, che dopo una fase di altalena, si assestano su valori stabilmente negativi.
Fino al crollo finale, che regala batoste a tutti. Parigi ha perso il 3,64%, Francoforte il 2,82% e Londra l’1,84 per cento. Piazza Affari non sta certo meglio: per il Mibtel la chiusura registra un -2,04%, l’S&P Mib perde il 2,20%. Ad incidere in maniera decisiva, il forte calo di Wall Street dopo che il segretario Usa al Tesoro, Timothy Geithner, ha presentato il nuovo piano per la stabilità finanziaria.
Per il Dow Jones un calo del 2,13%. Mercati delusi, con ovvie ripercussioni sui singoli titoli: del resto, quando l’analisi dei migliori titoli racconta uno scenario di soli 4 società in chiusura con il “più”, non può che essere stata debacle. Si salvano a malapena Pirelli (+3,20%), Terna, Snam e Finmeccanica. Tra i peggiori: a picco Seat Pagine Gialle (-7,6%) che paga l’effetto dell’addio di Luca Majocchi; male Tenaris (-5,49%), Saipem (-5,33%), Fiat, Banco Popolare, Buzzi, Luxottica e Mediobanca.
Seduta in discesa per l’indice S&PMib.
Dopo una salita da 18400 verso 18750, nell’ultima ora e mezza di contrattazioni, sulla scia delle vendite che hanno colpito anche le altre piazze finanziarie, l’indice italiano inverte tendenza e scende velocemente verso 18150, per poi chiudere a ridosso dei minimi. La tenuta del supporto in area 17800-18000 ed una veloce risalita sopra 18400 sono necessari per fornire un segnale di stabilizzazione. Gli acquisti riprenderebbero poi col superamento di 18600, con obiettivo la resistenza in area 18750-19000. Solo al di sopra di tale resistenza si avrebbe poi un segnale di rimbalzo affidabile per le prossime sedute. La violazione di 17800-18000 indebolirebbe il quadro tecnico, con possibili nuove discese a testare i minimi del 23 gennaio a 16700.