S&P Mib i top 10 di giornata:
LOTTOMATICA 13,5200 +6,71%; BANCA POP MI 2,9575 +3,05%; ITALCEMENTI 7,1900 +2,57%; PRYSMIAN 6,3500 +2,50%; FASTWEB 17,6100 +1,56%; TENARIS 6,3400 +1,28%; SNAM RETE GAS 3,8850 +0,91%; MONDADORI 2,3700 +0,85%; LUXOTTICA GROUP 9,6900 +0,83%; FIAT 3,9400 +0,25%.
S&P Mib i flop 10 di giornata:
UNICREDIT 0,7235 -10,40%; BANCO POPOLARE 2,0800 -8,67%; UBI BANCA 6,3100 -8,02%; INTESA SANPAOLO 1,4520 -7,40%; SAIPEM 11,4000 -6,71%; GENERALI 10,4300 -5,87%; ENI 12,3000 -5,75%; ALLEANZA 3,3850 -5,12%; UNIPOL 0,6030 -4,96%; MEDIOLANUM 2,1025 -4,65%.
Ancora drammatici i dati relativi alla disoccupazione Usa che a febbraio è salita all’8,1% smentendo le peggiori previsioni degli analisti (le quali attestavano il tasso al 7,9%). Persi 651mila posti di lavoro. Per nulla positivi neppure i dati di chiusura delle principali Borse, con le Piazze europee tutte in forte calo e con Piazza Affari nuovamente tra le peggiori.
Il Mibtel ha chiuso in calo del 3,87% a 10.740 punti, lo S&P/Mib del 4,64% a 12.895 punti. L’unica a salvarsi è Londra, che chiude con un incremento dello 0,2%. Assolutamente negativa, a Milano, la chiusura dei finanziari con i bancari che registrano i dati peggiori: Intesa Sanpaolo (-7,14%), davanti a Ubi Banca (-6,41%) e Banco Popolare (-6,48%). Non bene neppure Generali (-6,41%).
A Wall Street si vive il crollo a picco di General Motors: il titolo della casa automobilistica è in calo di oltre il 22%, nuovo minimo di 75 anni. A salvarsi sono in pochi: Lottomatica 13,5200 +6,71%; Banca Popolare Mi 2,9575 +3,05%; Italcementi 7,1900 +2,57%; Prysmian 6,3500 +2,50%
Ancora una settimana molto pesante per l’indice S&P MIB.
I corsi si spingono sotto 15000 e dopo cinque sedute di fortissima lettera fanno segnare un nuovo minimo a ridosso di 12850, chiudendo la settimana col la peggior performance europea. Il contesto appare molto a rischio e fortemente condizionato dagli eventi d’oltre oceano (discese sotto le 1300/1250 di indice Nasdaq potrebbero condizionare ancora negativamente il contesto tecnico). Per contro la fascia 13000/12800 rappresenta un‘area di supporto decisamente importante, che potrebbe frenare la forte spinta ribassista e consentire dei recuperi tecnici prima verso le 13700/800 ed in seguito in direzione delle 14300/500 e poi 15000.