S&P Mib i top 10 di giornata:
A2A 1,4910 +2,47%; FONDIARIA – SAI 11,6300 +2,02%; ITALCEMENTI 7,9400 +1,66%; IMPREGILO ORD 2,2075 +1,61%; FIAT 4,5300 +1,57%; TENARIS 8,5650 +1,54%; SAIPEM 13,3200 +1,37%; MEDIOLANUM 3,0100 +0,75%; MEDIASET 3,7625 +0,47%; TERNA 2,5300 +0,40%.
S&P Mib i flop 10 di giornata:
SEAT PG 8,4100 -6,56%; TELECOM ITALIA 1,0260 -4,65%; AUTOGRILL 4,6150 -4,55%; L’ESPRESSO 0,9030 -3,11%; UBI BANCA 9,0600 -3,10%; LOTTOMATICA 14,0200 -2,50%; PRYSMIAN 9,3400 -2,45%; BUZZI UNICEM 9,5050 -1,91%; ATLANTIA 11,8200 -1,83%; ALLEANZA 5,2850 -1,77%.
Giornata con saliscendi come nelle migliori tradizioni ad altalena delle Piazze continentali. Fin dalle prime fasi, l’andamento tende ad una mancata stabilizzazione e a colpire sono innanzitutto le oscillazioni che portano le Borse a barcamenare tra valori positivi e negativi. I dati di chiusura raccontano un epilogo che, tra tute le Piazze, colpisce in modo negativo soprattutto quella italiana: Mibtel a -0,76%; S&P Mib a -0,98%.
L’analisi dei singoli titoli porta a considerare la buona prestazione di A2A, con un incremento del 2,47% rispetto alla giornata di ieri e di Fondiaria – Sai che piazza un buon +2,02%. Bene anche Italcementi, Impregilo e Fiat tutte con valori incrementati di oltre l’1,50%. Discorso a parte per Saipem (+1,54%), in crescita anche perchè il titolo viene spinto da una notizia che di questi tempi va in controtendenza: ricavi, utili e portafoglio ordini da record per Saipem nel 2008 con guadagni nettidi 904 milioni e un incremento dell’8,9% rispetto al 2007.
Non buona la prova di Seat, che affonda a -6,56%. Un disastro anche per Telecom e Autogrill (perdite oltre il 4%); male L’Espresso, Ubi Banca, Lottomatica, Prysmian e Buzzi.
Buone notizie sul fronte statunitense, dove l’apertura di Wall Street – dopo la pessima performance di ieri – è positiva: il Dow Jones sale dello 0,53% a 7.930,69 punti.
Seduta di mercoledì 11 febbraio ancora in discesa per l’indice S&PMib.
I corsi violano i minimi di martedì in area 18150 e fanno segnare un minimo a ridosso delle 17900 per poi chiudere a 18074. Per le prossime sedute, una violazione di 18000-17900 indebolirebbe ulteriormente il quadro tecnico, con possibili nuove discese a testare i minimi del 23 gennaio a 16700 e livelli intermedi a 17600 e 17300. Un primo segnale di forza degno di nota si avrebbe solo sopra le 18500/700 per le 19000/19100 in prima battuta e verso le 19700 successivamente.