S&P Mib i top 10 di giornata:
UBI BANCA 7,6900 +4,77%, GEOX 4,9600 +3,33%, FONDIARIA – SAI 11,2500 +2,83%, BULGARI 3,1875 +2,08%, SEAT PG 7,3600 +2,01%, IMPREGILO ORD 2,0900 +1,95%, INTESA SANPAOLO 2,1350 +1,79%, FIAT 4,0650 +1,43%, MEDIOLANUM 2,9650 +1,37%, BANCA MPS 1,0200 +1,29%.
S&P Mib i flop 10 di giornata:
ALLEANZA 4,6325 -7,30%, UNICREDIT 1,0490 -6,51%, MONDADORI 2,9125 -4,82%, STMICROELECTRON 4,1025 -4,59%, PIRELLI & C. 0,2033 -3,88%, A2A 1,3790 -3,84%, GR E L’ESPRESSO 0,7840 -3,39%, BUZZI UNICEM 8,7100 -3,22%, BANCO POPOLARE 3,7400 -2,92%, MEDIOBANCA 6,8600 -2,35%.
Da un lato Veltroni che lascia la direzione del Pd, dall’altro Obama che annuncia un piano salva-case da 275 miliardi di dollari. In mezzo, una giornata borsistica che, rispetto ai valori del giorno precedente, è riuscita ad evitare l’ennesima debacle pur finendo la seduta in generale ribasso. Le perdite non hanno risparmiato nessuna delle Piazze continentali che hanno oscillato fin dalle prime ore in scia dell’altalena di Wall Street (che apre in positivo, va in pareggio e torna al rialzo dopo qualche ora).
Parigi controbialncia il valore di ieri (-0,04%), Francoforte si attesta a -0,28% e Londra a -0,58 per cento. Fa peggio delle citate, Piazza Affari che si ferma ai valori negativi di Mibtel (-0,73%) e S&P Mib (-0,87%). Tra i singoli titoli, non bene i bancari e gli assicurativi con la controtendenza di Ubi Banca, andata a tal punto bene da incrementare di oltre 4 punti percentuali i valori di ieri (giunge ad uopo la dichiarazione della società che avrebbe intenzione di pagare il dividendo in contanti). Bene anche Geox, Fondiaria, Bulgari, Seat e Impregilo. Tra i peggiori, si conferma il momento assolutamente nero di Alleanza che piazza anche oggi una perdita di oltre 7 punti percentuali. Oltre il 6% di calo Unicredit; male Mondadori, StMicroelectron, Pirelli, A2A.
Seduta di mercoledì 18 febbraio in discesa per l’indice S&P MIB.
Le vendite spingono le quotazioni a toccare un nuovo minimo per l’anno a 16267, per poi recuperare sul finale con un rimbalzo verso 16600. Prosegue quindi la fase neutro/ribassista dell’indice, che si è riportato a ridosso delle parte bassa del range, perforando marginalmente i minimi del 23 gennaio a 16715.
Finché le quotazioni stazionano al di sotto di 17300 il tono rimane molto debole, con la possibile prosecuzione della discesa in direzione della fascia di supporto 16250-15800, area dove potrebbero intervenire i primi acquisti. Un segnale di stabilizzazione si avrebbe sopra 18000, mentre gli acquisti riprenderebbero solo col superamento di 18750 (prematuro).