S&P Mib i top 10 di giornata
ITALCEMENTI 7,4000 +2,92%; MONDADORI 3,5525 +2,23%; PARMALAT 1,2350 +;1,81% UNIPOL 1,1350 +1,70%; BANCO POPOLARE 4,5925 +1,16%; ENI 17,2000 +1,12%; SNAM RETE GAS 4,0500 +1,00%; FINMECCANICA 12,0700 +0,92%; GEOX 4,4300 +0,57%; MEDIASET 3,8675 +0,45%.
S&P Mib i flop 10 di giornata
BULGARI 3,2875 -6,47% TELECOM ITALIA 0,9875 -5,59%; FONDIARIA-SAI 11,9800 -4,77%; FIAT 3,7375 -4,17%; PIRELLI & C. 0,2330 -4,08%; GENERALI 16,6500 -3,76%; STMICROELECTRON 4,0300 -3,59%; GR E L’ESPRESSO 0,9970 -3,39%; LUXOTTICA GROUP 11,1100 -3,39%; LOTTOMATICA 14,1200 -3,02%
Il rimbalzo positivo ottenuto ieri dai mercati, fa già parte del passato per le Borse internazionali. Anche la Borsa di Milano infatti ha chiuso con il Mibtel in discesa dell’1,01% a 14.361 punti e l’S&P/Mib in calo dell’1,36% a 18.092 punti, riuscendo nonostante tutto a tenere la soglia dei 18 mila punti. I listini europei, nonostante siano stati altalenanti per gran parte della mattinata, hanno accelerato in negativo nel pomeriggio, dopo l’apertura di una Wall Street afflitta da alcuni importanti dati macroeconomici, come quello sulle vendite di nuove abitazioni a dicembre, che hanno fatto segnare il maggior declino dal 1994.
I settori che hanno perso di più, sono proprio quelli che giusto ieri avevano tirato tutti gli altri titoli dopo il rosso intenso degli ultimi tempi, ossia banche e auto. Così, a Milano, la lettera ha penalizzato Unicredit (-2,70%), che oltre alla generale nuova ondata di negatività sul comparto finaziario ha dovuto fare i conti con le dichiarazioni che sembra siano state fatte dal numero uno, Alessandro Profumo, dove avrebbe dichiarato in un’intervista rilasciata al giornale Handelsblatt durante il World economic forum di Davos che “potremmo chiedere aiuti statali, ad esempio in Austria a causa dei rischi legati ai paesi vicini dell’Europa dell’Est”.
Tuttavia, le perdite maggiori si sono avute sui titoli delle assicurazioni, con Generali in calo del 3,76% e Fondiaria-Sai giù del 4,77%, mentre Unipol ha terminato in controtendenza con un +1,70 per cento. Secca flessione dopo il recupero della vigilia per Fiat, che ha lasciato il 4,17% a 3,7375 euro. In giornata Lorenzo Sistino, responsabile del brand Fiat, ha affermato che nel mese di gennaio il mercato italiano dell’auto dovrebbe accusare un calo “intorno al 35-40 per cento”.
La flessione più importante dell’S&P/Mib ha portato la firma di Bulgari (-6,47%) in attesa dei risultati finanziari in calendario a mercato chiuso. Rosso intenso anche per Telecom Italia (-5,59%, nuovamente sotto quota 1 euro). Le performance migliori tra le blue chip sono state quelle di Italcementi (+2,92%) e Mondadori (+2,23%). Rialzo dell’1,81% per Parmalat, che in giornata è stata chiamata in causa da indiscrezioni di stampa che vedevano imminente un cambio di presidente. Il gruppo di Collecchio però ha smentito seccamente.