S&P Mib i top 10 di giornata:
FINMECCANICA 11,2300 (+1,91%); ENEL 4,2775 (+0,77%); PARMALAT 1,1920 (+0,76%); TERNA 2,3600 (+0,64%); ALLEANZA 5,9250 (+0,25%); GEOX 4,4525 (+0,23%); BUZZI UNICEM 10,2800 (+0,19%); FASTWEB 21,6800 (+0,09%); BANCA POP MI 4,1975 (-0,18%); FONDIARIA – SAI 12,9600 (-0,31%).
S&P Mib i flop 10 di giornata:
UNICREDIT 1,5190 (-5,65%); FIAT 4,9100 -5,58%; BANCO POPOLARE 4,8775 (-4,64%); MONDADORI 3,2450 (-3,92%); GENERALI 17,1400 (-3,38%); A2A 1,2920 (-3,37%); PIRELLI 0,2575 (-3,20%); AUTOGRILL 5,3000 (-3,11%); TENARIS 7,5200 (-3,03%); UNIPOL 1,1590 (-2,52%).
La notizia del giorno è legata al taglio del costo del denaro voluto dalla Bce: mezzo punto percentuale in meno che ha fatto attestare il tasso di Eurolandia al 2%. Intanto, laddove ci si attendeva un’apertura in calo per i risultati del giorno prima della Borsa di New York, le Piazze europee hanno sorpreso tutti e fatto registrare fin dalle prime ore di seduta valori positivi: Mibtel +0,43%, pressochè simile l’andamento dell’S&P Mib).
Ribasso solo per due degli altri mercati europei: Bruxelles e Madrid che si attestano come peggiori con cali del mezzo punto percentuale. I valori positivi durano il tempo di un respiro: dopo poche ore, infatti, sono tutti gli indici a piazzare perdite secche che attestano le Borse continentali – tutte nessuna esclusa – a valori che vanno sotto lo zero. Anche Tokyo, subendo le ripercussioni del Dow Jones, cade con un ribasso del 4,92%: a metà giornata i valori sono fluttuanti e oscillano tra il più e il meno. Stessa sorte anche per Piazza Affari. La Fiat perde quasi il 2%, fa peggio solo il Banco Popolare; male anche Luxottica, Lottomatica e Geox.
Il buon risultato degli energetici – tra tutti Eni e Saipem – consente al Mibtel di conservare l’equilibrio ma è imminente l’apertura, ancora in ribasso, del Dow Jones dopo che i primi minuti di trattativa erano parsi positivi. L’effetto negativo è giunto anche sui mercati continentali, tutti in ribasso oltre il 2%. Ancora una volta, tra i meno peggio c’è Piazza Affari: per il Mibtel -1,44%, l’S&P Mib a -1,92%.
Seduta di giovedì 15 gennaio ancora in discesa per ’indice S&PMib. I corsi, dopo un tentativo di rimbalzo che non riesce ad andare oltre alle 18900, fanno segnare un nuovo minimo a ridosso delle 18300. La discesa sotto le 18500 ha aperto la strada al test del minimo del 05 dicembre a 17800. Eventuali discese sotto quest’ultimo livello fornirebbero un ulteriore deciso segnale di debolezza che potrebbe condurre l’indice in direzione delle 17000.
Viceversa potremmo assistere ad un movimento in range tra l’area 18000 e le 19500/19700. Un primo segnale di forza valido per il breve periodo si avrebbe solo sopra le 18900/19000.