Seduta di inizio settimana ancora una volta negativa per l’SPMIB: le compravendite sul più importante indice italiano iniziano in mattinata a quota 19078. Dopo pochi minuti si raggiungono immediatamente i 18589 punti indice, che diventeranno i minimi di giornata dai quali si è ripartiti verso i massimi raggiunti nel primo pomeriggio a quota 19405. La particolarità della giornata è che il prezzo di chiusura (19092) risulta essere decisamente vicino all’apertura: si può affermare che il prezzo di apertura e di chiusura sono quasi coincidenti. Tale particolarità conferisce una forma importante alla candela sul grafico daily, che nello specifico prende il nome di candela Doji. La Doji indica un’equivalenza delle forze in gioco (la forza dei compratori e quella dei venditori si equivalgono) e quindi mostra un’indecisione sulla direzionalità del mercato. Il fatto che si la Doji si sia formata su un probabile minimo di periodo avvalora l’ipotesi invece di un cambio di tendenza almeno di breve periodo.
Eventuali investimenti su azioni sarebbero ancora prematuri se consideriamo il fatto che il trend primario persiste nel ribasso, nonostante i prezzi di certe Blue Chips iniziano a diventare decisamente interessanti. Per quanto riguarda invece un’operatività speculativa di brevissimo periodo (da effettuare ad esempio tramite il contratto future sull’SPMIB, o tramite le opzioni sullo stesso sottostante) la formazione di ieri suggerisce un’eventuale ingresso da mantenere per 2-3 giorni al massimo: alla rottura del massimo di ieri (19405) vi è un possibile ingresso long con stop-loss sul minimo della stessa candela: viceversa, alla violazione del livello di minimo della Doji (18589) si entrerebbe short con stop-loss sui massimi della seduta stessa. Tale operatività è dedicata comunque solo ad investitori in grado di accettare un alto livello di rischio, nonchè a persone in grado di gestire posizioni sia in guadagno che in perdita. Per i trader part-time o con una bassa propensione al rischio, l’indicazione suggerita non è da sfruttare direttamente (tramite future o opzioni come indicato), ma piuttosto è da tenere in considerazione per la gestione delle proprie posizioni in essere sull’azionario italiano nei prossimi 2-3 giorni di contrattazione, al fine di avere un’idea sulla possibile evoluzione dei prezzi di brevissimo periodo.
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