E’ arrivato l’esordio dei Bitcoin nel mercato futures e già dai primi scambi si è intuito che se ne sarebbero viste delle belle all’interno della Chicago board options exchange: il prezzo di 15 mila dollari non ha raffreddato alcun animo.
Ed è stato evidente dal fatto che il traffico sul sito della Cboe nelle prime fasi è stato così intenso da rendere lo stesso inaccessibile per almeno 20 minuti dopo l’apertura, sebbene il circuito degli scambi abbia continuato a funzionare. Tutto questo mentre la criptovaluta sfiorava i 19 mila dollari di valore nel suo originario settore di riferimento. E’ possibile immaginare che scene simili saranno prevedibili anche quando a breve la moneta farà il suo esordio sul concorrente Chicago Mercantile Exchange.
Quel che è sicuro è che quella attuale è una delle opportunità migliori attualmente esistente per quelli che sono gli operatori professionali di investire sul bitcoin nonostante manchi ancora una regolamentazione certa. Come diverse banche americane hanno fatto notare il sistema finanziario ancora non sarebbe pronto a ciò che sta accadendo.
I future, contratti a termine tra un venditore e un compratore che si accordano sul valore futuro di una merce, possono rappresentare un primo tentativo di “ingabbiamento” di questa materia prima all’interno di canali economici regolamentari anche perché, a seconda del tipo di future potrebbe essere questo stesso strumento a decretare un calo o un ulteriore rialzo (e quindi l’andamento) della criptovaluta. Un dato di fatto incontrovertibile al momento? Si tratta di un mercato imprevedibile non facile da comparare a quelli già esistenti.