Golden Share
Nato in Gran Bretagna, tale termine designa una particolare strategia dello Stato che, durante e a seguito di un processo di privatizzazione (o vendita di parte del capitale) di un’impresa pubblica, si riserva poteri speciali che possono essere esercitati dal governo durante il processo medesimo. Succede quindi che lo Stato decida di privatizzare un’impresa pubblica perchè ritiene magari che con la privatizzazione si possa aumentare l’efficienza di settori la cui attività era troppo condizionata dalle politiche partitiche e governative e di migliorare il bilancio dello stato. Durante gli anni Novanta, sono state privatizzate aziende del settore bancario, del settore delle telecomunicazioni e del settore petrolifero. Tuttavia, non è provato che un settore, una volta privatizzato, diventi necessariamente più efficiente ed economico.
Golden Share e privatizzazione
Ecco perchè in questo caso lo Stato pur non essendo più proprietario, tramite la golden share si riserva un certo “margine di intervento”: fra questi poteri si segnalano quello di riservare allo Stato stesso un certo quantitativo azionario, nonché quello di nominare un proprio membro nel consiglio di amministrazione della società oggetto di privatizzazione che, a differenza degli altri componenti dell’organo di governo dell’impresa, goda di poteri più ampi. Golden share non significa che lo Stato debba detenere una determinata quota per esercitare i poteri: la quota in mano pubblica può essere al limite ridotta ad una sola azione, simbolica, e conferisce allo Stato un potere sulle scelte strategiche anche quando la privatizzazione è completata.
Ratio golden share
La ratio di tale istituto, previsto negli ordinamenti giuridici di diversi Paesi euro, trova le sue origini nella tutela dell’interesse della collettività in quelle società che si occupano di settori di rilevante importanza detti anche public utilities.
L’evoluzione dei rapporti tra Stato e mercato ha assunto quindi caratteristiche e forme diverse: dalla gestione prevalentemente diretta del Governo di alcune importanti attività economiche si è passati ad una gestione indiretta dello Stato.