Le ultime ore di ieri sono state caratterizzate da una focalizzazione importante sul settore dell’high-tech: in effetti, è proprio giunto il tempo di pubblicare le nuove trimestrali e non è un caso se siano coincise quelle di Google, di Intel, ma soprattutto di Ibm. Che cosa c’è da dire in merito a Big Blue in particolare? Il colosso di Armonk ha provveduto a diffondere i dati relativi agli ultimi tre mesi dello scorso anno (il quarto trimestre 2011 per la precisione) e gli spunti interessanti non sono certo mancati. Anzitutto, la International Business Machines è stata capace di mettere a segno un utile netto in aumento di 4,4 punti percentuali, con un totale complessivo di 5,49 miliardi di dollari.
Inoltre, il cosiddetto risultato per azione si è attestato sui 4,62 dollari, un valore che sale nel caso in cui si considerano determinate voci straordinarie (4,71 dollari), nonostante le previsioni poco incoraggianti degli analisti finanziari. Lo stesso discorso positivo può essere fatto per i ricavi totali, con un buon progresso che può essere quantificato in 1,6 punti percentuali e un ammontare complessivo di 29,49 miliardi di dollari; in questo caso, però, bisogna aggiungere che la cifra in questione è inferiore a quanto previsto dal mercato, anche perché in molti si attendevano un fatturato dalle consistenze più robuste (29,7 miliardi), dunque se qualche delusione deve esserci può derivare da questo elemento. I rialzi sono stati sostenuti in maniera importante dalla domanda di software e di servizi informatici, tanto che Ibm stessa si è detta piuttosto fiduciosa per quel che concerne le performance future.
Il 2012, infatti, dovrebbe riservare un utile per azione di ben 14,85 dollari, ma non c’è la fiducia da parte di tutti gli economisti e le piazze. La trimestrale a cui si sta facendo riferimento è stata determinante per consentire al titolo azionario di chiudere le proprie contrattazioni con un rialzo deciso nell’after-hours, dopo i ribassi fatti registrare nel corso della giornata.
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