Il mercato immobiliare del 2024 sembra essere in netto calo rispetto al passato. E le ragioni di questa difficoltà sono legate tanto al costo del denaro quanto ad altre e differenti motivazioni.
Cosa accade nel mercato immobiliare
I dati relativi al mercato immobiliare sono messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate. Attraverso il report trimestrale dell’OMI, l’osservatorio preposto al mercato per l’appunto, che ha segnalato come le vendite di immobili a marzo 2024 siano calate del 7,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Una percentuale importante che è strettamente legata all’aumento del costo del denaro. E di conseguenza alla impossibilità di ottenere mutui.
Gli unici aumenti registrati sono quelli legati alle prime case, anche in questo caso con tutti i necessari distinguo. E non solo: il mercato immobiliare è in crisi anche per quel che riguarda gli affitti. Ovviamente la crisi è percepita anche da chi non è interessato a compravendita e affitto di case.
L’inflazione e il caro energia hanno fatto i loro danni per mesi. E la scarsa capacità di spesa si è abbattuta sulla popolazione in ogni settore. Ufficialmente il mercato immobiliare è in flessione. E una delle motivazioni, oltre ai mutui difficili da ottenere, sono i prezzi alti delle unità abitative.
In termini assoluti sono state vendute/comprate circa 155 mila casa, 12 mila in meno rispetto allo scorso anno. Momento, dobbiamo sottolineare, anch’esso di flessione del mercato rispetto all’anno precedente. Senza contare che non solo il dato generale nazionale è stato pessimo. Ma ancor peggiore sono state le grandi città che lasciano lungo il percorso un calo dell’8,2%. I numeri più brutti? Milano (-13,2%), r Torino (-10,2%) e Roma (-6,9%).
Problemi anche con gli affitti
Il calo di vendite nel mercato immobiliare è diffuso sul tutto il territorio nazionale. In particolare al nord dove di solito avviene circa il 50% delle compravendite, ma anche al centro e al sud con un calo rispettivo del 7,7% e minore del 4%. Dobbiamo sottolineare una maggiore difficoltà nelle città e nei paesi più piccoli rispetto che nei grandi comuni.
L’acquisto delle “prime case” è l’unico dato in aumento rispetto allo stesso periodo del 2023, con una crescita del 5%. Di certo questo ci spiega come sia calato l’acquisto per investimento. Anche per colpa delle difficoltà nel comparto affitti del mercato immobiliare. Per quanto in questo caso i numeri ci parlino di un leggero calo a livello nazionale (-1,8%) la vera problematica è rappresentata contestualmente da un aumento del canone di affitto e da quello dei contratti ordinari transitori.
Un perfetto specchio della difficoltà della popolazione a mantenere una locazione sul lungo periodo. Sia che si tratti di una casa che di una stanza.