La Adobe Systems Incorporated, software house americana molto nota a livello mondiale per i suoi prodotti informatici, ha subito il peggior calo degli ultimi tredici mesi dopo aver annunciato il proprio piano di riduzione del personale: si tratta, nel dettaglio, di un taglio di ben 750 posti di lavoro, una mossa che dovrebbe essere volta a riassestare gli investimenti nel proprio settore. I licenziamenti in questione, i quali saranno attuati soprattutto nell’America settentrionale e nel continente europeo, verranno a costare tra gli 87 e i 94 milioni di dollari, come specificato dalla stessa compagnia di San Josè. Il reddito netto, quindi, potrebbe giungere fino a trentotto centesimi per azione, anche se le previsioni avevano parlato espressamente di un range compreso tra i quarantuno e i cinquanta centesimi.
Non è un caso che Adobe viva questo momento così difficile dal punto di vista finanziario. In effetti, il colosso californiano deve far fronte alla concorrenza spietata di due rivali come Apple e Microsoft, oltre ai problemi attuali che vive la tecnologia Flash. Le intenzioni dei vertici aziendali sono soprattutto quelle di avviare dei piani tariffari piuttosto aggressivi, in modo da conquistare nuova clientela; secondo quanto affermato dall’amministratore delegato del gruppo, Shantanu Narayen, il business potrebbe essere in grado di garantire fino a un miliardo di dollari.
Nel frattempo, il titolo della società è sceso di ben 8,7 punti percentuali al New York Stock Exchange, assestandosi a quota 27,79 dollari: si tratta, in pratica, del secondo peggior performer dell’intero indice Standard & Poor’s 500 (il calo medio di questo 2011 è pari all’1,2%). Quindi, il servizio Flash Player non verrà più sviluppato ulteriormente, ma si punterà sul software Air. In aggiunta, c’è la forte convinzione di focalizzarsi sulle vendite e sul marketing relativo ai media digitali. Il 2012, inoltre, potrebbe essere caratterizzato da un nuovo pacchetto informatico destinato ai clienti, il Creative Cloud.
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