Twitter e Gilt Groupe sono le due principali startup del web di una lunga lista che stanno facendo pressione sul Congresso americano per far passare una legislazione relativa alle regole finanziarie di queste stesse compagnie: come hanno spiegato i due ad delle società, Dick Costolo e Kevin Ryan, la loro opposizione ai nuovi limiti imposti dalla Sec (Securities and Exchange Commission) sarà fortissima, visto che viene di fatto imposto a chi beneficia di oltre cinquecento azionisti di rivelare tutti i dati economici dell’azienda. Il gruppo in questione è convinto che questo numero sia restrittivo e che limiti di fatto la creazione di posti di lavoro in territorio americano, una presa di posizione che emerge chiaramente dalla lettera delle startup al Congresso stesso.
Le richieste sono allora specifiche, si punta, in particolare, a un limite maggiore (ad esempio mille azionisti), altrimenti si rischierebbe una modifica pubblica troppo rapida per queste aziende, le quali non sono ancora pronte a cambiamenti di questo tipo. Ryan ha poi ribadito che l’attuale legislazione non riflette in alcun modo le evoluzioni dell’economia e le sue conseguenze. In pratica, le compagnie con oltre cinquecento azionisti non avrebbero l’obbligo di avviare immediatamente un’offerta pubblica iniziale, ma vi sarebbero senza dubbio meno incentivi a mantenere nella sfera privata alcuni adempimenti.
Il limite raddoppiato è stato proposto lo scorso mese di giugno da un membro dell’Arizona, David Scweikert, con una esclusione totale dei dipendenti e degli investitori accreditati da queste regole, in modo da ottenere una maggiore flessibilità. Ad esempio, Gilt vanta oltre novecento stipendiati e la pubblicazione dei propri dati potrebbe riguardarla nel giro di due anni. Un altro difetto che è stato intravisto nelle disposizioni della Sec è il fatto che queste ultime complicherebbero notevolmente la ricerca di finanziamenti e le acquisizioni delle startup, due fonti vitali in questo senso e che sono state rimarcate all’interno della lettera.
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