Amazon ha fatto registrare performance in calo rispetto all’anno passato: la flessione del 26% degli utili netti nel terzo trimestre del 2019 ha portato il titolo ad un sonoro crollo in Borsa, pari ad oltre il 9%. Jeff Bezos deve preoccuparsi?
Utili in calo per Amazon
Analizzando quello che è stato il comportamento dell’azienda negli ultimi tempi, per quanto minori rispetto allo stesso periodo del 2018, i risultati non preoccupano eccessivamente i vertici e Jeff Bezos: al fine di migliorare il servizio sono stati fatti degli investimenti capillari, soprattutto per ciò che riguarda la forza lavoro, che ovviamente fanno sentire il suo peso. Riassumendo il “problema” vissuto al momento dall’azienda: i risultati ottenuti sono stati al di sotto delle aspettative degli analisti e tutto ciò, tradotto in andamento azionario, si è trasformato in un calo di oltre il 9% del titolo.
Entrando nello specifico dei dati, il trimestre chiusosi lo scorso 30 settembre ha fatto registrare ad Amazon utili netti per 2,1 miliardi, in evidente calo rispetto ai 2,9 miliardi dello scorso anno. Gli utili per azione sono scesi a 4,23 dollari, ovvero il 36% meno di quanto stimato dagli analisti a riguardo, facendo registrare il peggior risultato degli ultimi due anni. In compenso i ricavi sono andati meglio di come ci si aspettava, anche grazie al supporto del “Prime Day“: l’iniziativa ha contribuito a raggiungere una crescita del 24% pari a 70 miliardi di dollari. Sono poi cresciuti esponenzialmente anche i fatturati legati al cloud computing, al video streaming.
Gli investimenti di Amazon
Come già anticipato, il calo degli utili di Amazon è da collegare soprattutto agli investimenti dell’azienda al fine di espandere il suo programma Prime di consegne gratuite in un giorno. Riuscire a portare il tempo di consegna da due giorni ad uno solo ha costretto Jeff Bezos ad assumere 100mila persone, senza contare gli investimenti in camion ed aerei per aumentare la rete logistica. Alla fine, il costo complessivo dell’operazione è stato di 1,5 miliardi, il doppio rispetto a ciò che è stato preventivato ma Bezos non è preoccupato per questo. “E’ un grande investimento“, ha dichiarato, “ed è la decisione a lungo termine giusta da prendere per i nostri clienti”.
In totale la forza lavoro di Amazon è salita quindi a 750 mila persone a livello globale: le 100 mila nuove posizioni hanno riguardato sia i lavoratori dei magazzini di logistica ma anche ingegneri e figure commerciali per i servizi cloud. E’ legittimo pensare che con l’arrivo delle feste ed il Black Friday Amazon riesca a recuperare sula propria tabella di marcia.