A quanto pare Atlantia si è decisa a cedere alle pressioni del Governo onde evitare una probabile revoca delle concessioni: ha infatti deciso di aprire in buona parte alle richieste , concedendo a Cassa Depositi e Prestiti un periodo di esclusiva per un’eventuale proposta per acquistare l’intera quota dell’88,06% di Atlantia in Aspi.
Primo cedimento da parte di Atlantia
Il tira e molla provato dalla holding dei Benetton non ha quindi avuto i risultati sperati e di conseguenza l’azienda si è resa conto di dover provare ad andare in contro a quelle che erano le richieste governative iniziali, tentando di salvare la situazione. La decisione è stata presa da Atlantia nel corso della riunione del consiglio di amministrazione tenutosi lunedì e comunicata ieri sera. Si legge nella nota che è stata diffusa:
Il Consiglio di amministrazione di Atlantia ha confermato la propria disponibilità a valutare un’eventuale proposta da parte di Cassa Depositi e Prestiti – unitamente ad altri investitori nazionali e internazionali – per un possibile accordo, relativo all’acquisto dell’integrale pacchetto azionario (pari all’88,06%) della controllata Autostrade per l’Italia, idoneo ad assicurare l’adeguata valorizzazione di mercato della partecipazione medesima.
Questa ipotesi, continua il comunicato, è “aderente” alla lettera che Atlantia ha inviato al Governo lo scorso luglio ed è in linea con le “deliberazioni del consiglio di amministrazione“.
Tutto risolto? Ancora no
Tutto a posto quindi? Non proprio, partendo dal fatto che il periodo di esclusiva è decisamente più breve di quel che si pensava: Cassa Depositi e Prestiti ha tempo fino a domenica 18 ottobre per presentare la sua proposta. La stessa sarà poi sottoposta a valutazione dal parte del board di Atlantia la cui prossima riunione è già stata fissata per il 19 ottobre, giorno successivo alla scadenza del termine. La holding dei Benetton ha anche già programmato, per il prossimo 30 ottobre l’assemblea degli azionisti, chiamati a votare sulla strategia intrapresa finora del “dual track“, la stessa che potrebbe causare la revoca delle concessioni autostradali.
Sebbene ancora non sia chiaro come possa andare a finire, il fatto che Atlantia fosse intenzionata ad aprire parzialmente il quadro era già chiaro negli ultimi giorni, nel momento in cui Cdp e l’azienda hanno iniziato a riaprire i contatti su diverse vie di comunicazione. In linea teorica l’esclusiva darebbe modo ad entrambe le parti di raggiungere il proprio obiettivo senza confutare il proprio comportamento precedente.
Nulla, va ripetuto, è però certo: i prossimi giorni saranno basilari per comprendere come si evolverà la situazione e se la revoca della concessione rimarrà solo una minaccia.