Alla scadenza dell’ultimatum dettato dal Governo sulla questione autostrade non è stato possibile trovare nessun punto di incontro tra Atlantia e l’Esecutivo sebbene ancora non si escluda un accordo dell’ultimo momento. Nella giornata di ieri il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli ha reso noto di aver ricevuto una nuova missiva dalla holding dei Benetton, senza che venisse registrato nessun passo in avanti tra le due parti.
Atlantia non vuole vincolo di cessione controllo Aspi
Riferendo della missiva alla Camera il ministro ha sottolineato come la nota inviata da Aspi, per quanto riporti l’accettazione del testo dell’accordo negoziale proposto, ha chiesto comunque l’eliminazione della clausola dell’art. 10, quella relativa alla “condizione di efficacia della conclusione della trattativa societaria“. Cosa significa questo? Che nessun passo in avanti è stato fatto visto che la clausola di cui è stata richiesta la cancellazione è propri quella che vincolerebbe l’accordo alla cessione di controllo di Aspi a Cassa Depositi e Prestiti.
Ci si è trovati quindi davanti ad uno stallo ancora una volta: non vi è nessun dubbio sul fatto che Atlantia non voglia collaborare e su questo il ministro de Micheli è stato chiaro:
Lo stallo è dovuto al fatto che permane anche nella lettera appena giunta al Mit la non accettazione della clausola dell’articolo 10, che richiama perfettamente gli impegni assunti da Atlantia e Aspi nella lettera inviata ai ministri e discussa nel cdm del 14 e 15 luglio.
Il Mef spinge per accordo iniziale
Va detto che quella ricevuta ieri dalla responsabile delle Infrastrutture non è l’unica lettera che è stata scambiata tra le parti: Luigi Carbone, capo di Gabinetto del Mef ha infatti inviato una missiva ad Atlantia nella quale viene rigettata la posizione del gruppo relativamente alle accuse lanciate lo scorso 5 ottobre e nel quale viene sottolineato come non sarebbe stato “condiviso un accordo transattivo ritenuto satisfattivo per la parte pubblica” dato che già nella lettera dello scorso 29 settembre “Aspi ha comunicato che il testo dell’accordo transattivo […] non poteva essere condiviso per numerosi aspetti, non limitati all’articolo 10“, come già sottolineato legato al vincolo di cessione.
Tra e altre cose viene lamentato dal Mef il fatto che Atlantia nelle sue passate comunicazioni proponeva delle modifiche anche su punti nei quali un accordo era stato trovato: punti considerati essenziali “ai fini del perseguimento dell’interesse pubblico“. La richiesta del Governo ad Atlantia è quella che l’azienda rispetti gli accordi già presi senza cercare di continuare a cambiare continuamente le carte in tavola.
Una quadra mancata potrebbe davvero portare alla revoca della concessione autostradale e quindi a conseguenze importanti.