L’orizzonte è ingombro di nuvoloni neri ma nella strategia Aviva Investors c’è spazio per approfittare di rimbalzi di breve nell’azionario giapponese e americano, sovrappesando lo yen e cautelandosi con l’esposizione a scadenze ravvicinate del reddito fisso. Ci aspettiamo un ‘global hard landing’ e siamo quindi corti sull’equity spiega in un’intervista Gabriele Miodini, responsabile per l’Italia di Aviva Investors “tranne che per un sovrappeso tattico del 10% sul Topix e del 20% sullo S&P 500”. Un’altra carta da giocare sta nell’approfittare delle valutazioni risicate di singoli titoli e settori come quello farmaceutico, oltre che delle emissioni cosiddette “high yield”. “Se sei bravo a selezionare questi bond hai rendimenti da equity e un profilo di rischio da bond”, sottolinea Miodini, ricordando che l’aumento dei tassi di fallimento e la divaricazione degli spread con i titoli di stato rappresentano attualmente un “entry point” attraente.
La posizione sulle borse dei mercati emergenti era neutrale ancora prima che il contagio della crisi finanziaria iniziasse a farsi sentire sulle economie dei paesi in via di sviluppo, deprimendone i listini e allargando ieri gli spread dei tassi dei debiti sovrani nei confronti di quelli dei treasury ai massimi dal 2002. Lo scenario del “global hard landing” si profila, secondo gli analisti di Aviva Investors, con una probabilità del 55% e implica recessione in Stati Uniti, Gran Bretagna, Europa e Giappone, anche se l’economia americana tornerà a crescere nella seconda metà dell’anno prossimo.
Noi siamo ancora abbastanza pessimisti pensiamo che il 2009 sarà ancora un anno non facile con visibilità bassissima non solo sull’economia, ma anche sulle prospettive delle aziende, per cui oggi fare un piano anche a un anno è come prevedere che tempo farà tra dodici mesi.
conferma Modini. Con la recente riorganizzazione Aviva Investors ha riunito sotto un unico cappello, fra le altre, anche le attività inglesi di Morley Fund Management. Il gestito globale del gruppo assicurativo Aviva plc attualmente è circa 297 miliardi di euro.