Il Fondo Interbancario è pronto a dare il suo sì al salvataggio di Banca Carige: un assenso che non stupisce, ma che non per questo non rimane la chiave principale, insieme all’offerta di BlackRock in definizione, della rinascita dell’istituto genovese.
Proprio oggi infatti si riunisce il Fitd: è grazie a lui che Banca Carige è rientrata nei parametri imposti dalla Banca Centrale Europea ed è sempre grazie allo stesso gruppo di bancari che l’istituto potrà trovare il modo di riprendersi dalla grande crisi che lo ha colpito. Non possiamo infatti dimenticare che è stato lo stesso Fondo, lo scorso autunno, a sottoscrivere un prestito subordinato da 318 milioni di euro, venendo tra l’alto “ripagato” da un’assemblea che per colpa di Malcalza non ha dato subito il via libera all’aumento di capitale di 400 milioni di euro necessario anche per ricoprire il prestito subordinato sottoscritto dal Fondo stesso.
Da lì è partito il commissariamento da parte della BCE ad inizio 2019 con titoli congelati ed un piano industriale pensato per trovare e confermare un’aggregazione in grado di risolvere tutti i problemi. Il termine per le offerte vincolanti scadrà il prossimo 17 maggio e come ben saputo solo BlackRock è in lista per questa “avventura”
Quel che è importante sottolineare è che pur se interessato al salvataggio di Banca Carige, il Fitd non intende superare il 50% dell’aumento con il suo capitale. Per la fine dell’estate l’operazione di salvataggio dovrà concludersi in un modo o nell’altro: i fattori al momento sul piatto fanno sperare in una chiusura positiva ed al salvataggio della banca. Dobbiamo aspettarci qualche sorpresa?