Calcolo interessi netti Bot

 Le aste dei titoli di Stato possono diventare meno complicate nel loro funzionamento nel caso in cui si venga a conoscenza delle informazioni più preziose da questo punto di vista: l’esempio più lampante è quello del rendimento di cui si viene informati nel momento in cui ci si aggiudica questi stessi strumenti finanziari, senza alcuna importanza che si tratti di Bot, Btp o Ctz. Come funzionano esattamente questi interessi e come si possono calcolare se si ha intenzione di acquisire nel corso dell’asta proprio un Bot? Anzitutto, bisogna ricordare che i Buoni Ordinari del Tesoro sono dei titoli che presentano una scadenza compresa entro l’anno e variabile dai tre ai dodici mesi.

EMISSIONE BOT TRIMESTRALI E ANNUALI DELL’11 APRILE 2012
È per questo motivo che si parla di titoli a breve termine. Entrando maggiormente nel dettaglio, gli interessi in questione sono calcolati in modo piuttosto semplice: in pratica, il valore che interessa a risparmiatori si ricava dalla differenza tra il rimborso effettivo e il prezzo che è stato pagato, mentre le cedole non hanno alcuna ragione di esistere in questo caso. In aggiunta, non bisogna dimenticare la ritenuta fiscale, pari a 12,5 punti percentuali, un altro valore fondamentale che va applicato al prezzo di emissione. Il metodo normalmente usato per avere l’ammontare preciso degli interessi netti è quello della cosiddetta “capitalizzazione semplice”. In che cosa consiste esattamente?

ASTA MEF DI APRILE CON BOT E BTP

I rendimenti dei Bot non sono considerati molto appetibili dagli analisti, spesso propensi a non consigliarli. Il calcolo preciso lo si può avere solamente se si hanno a disposizione elementi ben precisi, come il prezzo di emissione, le commissioni che sono state applicate, la durata espressa in giorni e il valore del rimborso. In questa maniera si avrà un’informazione molto utile per i mesi successivi e l’investitore si potrà rendere conto di quali sono i rendimenti e gli interessi netti da percepire.

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