Campari si trova alle prese con un problema che non pensava di dover affrontare: ovvero le dimissioni del ceo Matteo Fantacchiotti. Una rinuncia per motivi personali che costringerà comunque il marchio a dover agire in fretta.
Dimissioni improvvise e per motivi personali
Soprattutto per eliminare la possibilità di danni, gestire la transizione e cercare un nuovo ceo. È possibile parlare di un vero e proprio scossone. Matteo Fantacchiotti ha infatti deciso di dimettersi sia da ceo che da membro del consiglio di amministrazione con effetto immediato e per ragioni personali. L’annuncio è stato dato direttamente dalla società attraverso una nota. Al momento il consiglio di amministrazione ha nominato come co-ceo e membri esecutivi di un comitato per la transizione della leadership, presieduto da Bob Kunze-Concewitz, Fabio Di Fede e Paolo Marchesini, rispettivamente general counsel and business development officer e CFO di Campari.
Ognuna delle persone scelte per questo periodo difficile di transizione da Campari è stata selezionata per la professionalità, le capacità e il saper agire. Lo stesso Kunze-Concewitz in passato è stato amministratore delegato della società.
Il comitato creato, di concerto col Comitato remunerazione e nomine avrà inoltre la responsabilità di identificare il nuovo ceo che dovrà essere proposto al cda di Campari dopo aver valutato una serie di profili sia esterni che interni come da “best practice” della governance.
Campari pronta ad affrontare la sfida
Jean-Marie Laborde è stato nominato vicepresidente. Fantacchiotti, nell’annunciare le sue dimissioni ha ovviamente ringraziato il management e i propri colleghi di lavoro. “Nel prendere ora la decisione di lasciare il gruppo”, ha spiegato, “desidero esprimere la mia profonda gratitudine a tutti gli stakeholder”. In particolare, ha sottolineato, “il presidente, il consiglio di amministrazione e il leadership team”.
Il presidente di Campari Luca Garavoglia ha sottolineato, a ogni modo, che le ambizioni di crescita di Campari rimangono fortissime e che il futuro sarà solido. Grazie alla presenza globale, alla solida organizzazione della società e al portafoglio di brand sui quali possono contare. Il quale, effettivamente, al suo interno contiene molti dei marchi più apprezzati a livello globale nel settore degli spirit.
L’annuncio delle dimissioni è arrivato il giorno dopo l’annuncio del perfezionamento dell’acquisizione di una partecipazione nella sudafricana Capevin Holdings Proprietary Limited che controlla CVH Spirits Limited. Ovvero una società scozzese che lavora nella produzione e nella vendita di molti importanti brand di whisky single malt.
Campari, pur lavorando alacremente per mantenere la sua solita posizione nel settore, soffre come altri nomi importanti di questo comparto la frenata generalizzata dell’economia globale.