È arrivato l’accordo giusto per l’acquisizione di Banca Carige e a conquistare l’esclusiva, come desiderato è stata proprio Bper che dopo un tentativo di offerta andata a vuoto a fine 2021, può essere considerata l’eletta con la quale la Fitd ha deciso di trattare per la cessione del capitale dell’istituto finanziario ligure.
Una scelta ben pensata e calibrata
Il Fondo interbancario di tutela dei depositi ha infatti scelto la banca emiliana per la cessione di Carige a margine del vertice che si è tenuto sul tema nella giornata di ieri. Come socio di maggioranza di Carige Fitd ha dato l’esclusiva a Bper che in questo modo ha battuto sia il fondo Cerberus che Crédit Agricole. Ora potrà partire la due diligence, con lo scopo di arrivare alla sottoscrizione di un contratto “nel più breve tempo possibile” e comunque “non oltre il 15 febbraio 2022”. Sono queste le informazioni che sono state condivise da Fitd in una nota. In questo modo, appare evidente, vi sarà il tempo necessario di poter beneficiare della trasformazione di dta per 300 milioni in crediti fiscali. A transazione conclusa, Bper lancerà un’Opa a 0,80 euro sul 20% di Banca Carige che non fa parte del Fitd.
Vale la pena ricordare che dopo l’offerta non vincolante presentata lo scorso 14 dicembre da Bper nei confronti del capitale di Carige, il Fondo interbancario aveva deciso di muoversi quasi al rallentatore, sospendendo il proprio giudizio sfruttando l’incompatibilità tra la proposta fatta dagli emiliani e lo statuto approvato lo scorso anno dato che l’articolo 35 dello stesso rende possibile ricapitalizzazioni fino a 600-700 milioni, al di sotto quindi di quella che è stata la prima richiesta di Bper.
Dopo il no iniziale l’apertura di Bper che ha portato all’accordo
Incassato il no, la banca modenese aveva comunque lanciato messaggi di apertura che puntavano alla possibilità di trovare un accordo valido per entrambi le parti ovviamente tenendo da conto anche del potenziale regime di esclusiva desiderato. Le trattative avevano subito un ulteriore rallentamento con il presentarsi dell’interesse dei francesi, almeno fino all’offerta di rilancio del fine settimana di Bper che ha portato a 530 milioni la domanda di capitale, rientrando perfettamente nelle condizioni di richiesta del Fitd.
Va detto che la banca emiliana espresse già in passato interesse per Carige dato che nel 2017 aveva convertito in azioni parte dei subordinati in portafoglio acquisendo del capitale: ora assistita da Mediobanca e Rothschild, ha presentato una proposta che se porterà alla conclusione di una acquisizione sarà in grado di portare importanti cambiamenti all’assetto bancario italiano e non solo a una rinascita davvero importante per l’istituto genovese.