Carige è pronta a possibili aggregazioni con altre banche: il suo ad Paolo Fiorentino è stato chiaro a margine della presentazione della partnership con Ibm. La paura di non essere abbastanza per intavolare trattative non esiste più.
Soprattutto perché a fine anno i “vestiti” saranno decenti per operare in tal senso. L’amministratore delegato di Carige non ha più dubbi su questo:
Non abbiamo più paura di essere vestiti male per presentarci al tavolo delle aggregazioni. A fine anno avremo vestiti decenti.
Non le manda a dire nemmeno per ciò che riguarda la possibilità, essenzialmente non contemplata, di una “svendita” degli asset dell’Istituto: rimettersi in piedi e avere un bilancio congruo non passa attraverso lo spreco delle proprie risorse. Continua infatti:
Gli immobili? Vendiamo senza svendere: questo è il motto della casa. In particolare quello di Roma, un bellissimo immobile, lo venderemo se e quando ci sarà un prezzo congruo. La banca non è nelle condizioni di svendere i propri asset. Abbiamo venduto altre cose. Stiamo finalizzando l’immobile che avevamo a Londra e altre cose, a Genova una decina di oggetti. Il processo va avanti.
Carige non sta lasciando nulla al caso, nemmeno per ciò che concerne quelli che sono gli asset non strategici per i quali è alla ricerca di compratori. Uno tra tanti la quota eccedente al 3% che possiede in Bankitalia e per la partecipazione nell’Autostrada dei Fiori. Non c’è nessuna intenzione di svendere senza guadagnare: le trattative con persone interessate ci sono ma verranno condotte per ottenere un guadagno reale e in linea con gli obiettivi della banca.